20 Maggio 2019 in Diario di Bordo, Storie di Eventi

5° MERCATO DELLA TERRA E DELLA BIODIVERSITA’

MERCATO DELLA TERRA E DELLA BIODIVERSITA

Sabato 11 e domenica 12 maggio si è svolto a San Giorgio Canavese, il Mercato della Terra e della Biodiversità, giunto alla sua quinta edizione.

Ogni edizione è caratterizzata da un tema, un filo conduttore che pone l’attenzione su un particolare contenuto. Tema di quest’anno è “Indigena”, ossia quanto è nativo e originario del territorio.

Il Mercato della Terra e della Biodiversità vuole, infatti essere, il “mercato delle origini”, dove è la qualità a fare la differenza; un ritorno al passato proiettato nel futuro, che coinvolge l’intero territorio.

Numerosi i produttori che hanno partecipato, provenienti da oltre 14 regioni italiane, Presidi Slow Food, Maestri del Gusto, Prodotti del Paniere della Provincia di Torino ed eccellenze enogastronomiche locali.

Fittissimo il calendario di eventi collaterali che ha accompagnato il Mercato che quest’anno è andato alla riscoperta della tradizione culinaria, e non solo, legata alle antiche vie del sale.

Il mercato ha aperto i battenti sabato 11 maggio alle 14,30 nel centro storico, mentre nell’Ala mercatale ha visto la sua prima apertura il Mercato dei Bambini: dove i più piccoli si sono trasformati in mercanti e hanno venduto i manufatti realizzati da bambini del pre/post scuola e dagli studenti delle diverse scuole (materna, primaria e secondaria).

 

Moltissime le attività in cui bambini e ragazzi sono stati coinvolti. E’ stata infatti allestita l’Area Educational a cura di Eataly (che attraverso questo progetto collabora da due anni con l’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio), presente anche per quest’edizione, grazie al progetto “Bee the future” per la salvaguardia e la tutela delle api soprattutto nei territori in monocoltura. I bambini hanno avuto modo di comprendere l’importanza delle api per il futuro delle colture, attraverso un “memory” gigante che ha raccontato del lavoro silenzioso, ma fondamentale, delle api.

 

Forte è stata anche quest’anno la collaborazione con l’associazione Progetto Michela che ha coinvolto bambini e famiglie nella “Bambulada: Bocia d’na volta”, il gioco itinerante per le vie del paese, suddiviso in cinque tappe all’interno del borgo, alla scoperta di luoghi e storie.

 

Grazie alla collaborazione dell’Associazione, presso il Museo Nòssi Ràis, è stata allestita la mostra fotografica dal titolo “Adotta un sentiero si racconta…”. Si tratta della  documentazione fotografica del progetto, “Adotta un sentiero”, realizzato dal Servizio “Centonove e dintorni” (Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE e Cooperative Animazione Valdocco e Pollicino), che ha coinvolto tredici persone con disabilità intellettiva, due operatori sociali, alcuni professionisti del territorio e il Comune di Castelnuovo Nigra, sviluppato in tre fasi: studio dell’ambiente alpino, in particolare Valle Sacra, progettazione e realizzazione di segnaletica lungo il sentiero; pulizia e predisposizione della segnaletica. Il progetto si è concluso con l’inaugurazione del “Sentiero delle Leggende” in località Pian delle Nere nel luglio 2018.

 

Sempre nella giornata del sabato, nell’ambito della collaborazione con il “Salone OFF”, intorno alle 17, in piazza Ippolito, è stato presentato il libro di Laura Pariani, “Il gioco di Santa Oca” e a seguire si tenuto lo spettacolo interattivo per famiglie,“Whatzuppa”, di e con Luisa Trompetto.

 

Alle 19, presso il Ristorante della Luna in piazza Ippolito, si è svolto un aperitivo con intervista alla presenza di Silvio Barbero, vice Presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (già Segretario Nazionale di Slow Food Italia prima e poi vice Presidente di Slow Food Italia) e con Domenico Tappero Merlo, viticoltore e sommelier, nonché membro della Confraternita del Consiglio Grande della Credenza Vinicola di Caluso e Canavese, dove si è voluto dare evidenza ai principi che da anni muovono il Mercato della Terra e della Biodiversità, i produttori che vi partecipano e le realtà che ne sono coinvolte.

Alle 19,30 si è aperto in piazza Vittorio Emanuele, il Padiglione Enogastronomico dove è stato possibile assaporare alcuni piatti che hanno la loro origine nella tradizione delle vie del Sale.

Alle 21 in piazza Ippolito, in apertura del Concerto della Filarmonica Carlo Botta, si è tenuto un momento ufficiale con la sottoscrizione al progetto che unisce diversi Comuni ( Agliè, Bairo, Busano, Ciconio, Cuceglio, Lusigliè, Montalenghe, Oglianico, Orio Canavese, Ozegna, Perosa Canavese, Pertusio, Rivarossa, San Giorgio Canavese, San Giusto Canavese, San Martino Canavese, San Ponso, Scarmagno, Torre Canavese e Vialfrè) sotto la denominazione “Made in Canavese”, con l’obiettivo di fare rete della valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità.

Molto coinvolgente, come sempre, il Concerto della Filarmonica Carlo Botta, che ha riempito la piazza creando un momento di forte aggregazione e condivisione per la comunità locale e per gli avventori del mercato.

Nell’intermezzo del Concerto, il Sindaco Andrea Zanusso e il Presidente dell’associazione Piattella Canavesana di Cortereggio, Ivano Rean Conto, hanno voluto, attraverso un momento di premiazione, ringraziare chi da anni con la propria presenza e con il proprio lavoro ha contribuito a dare valore non solo al Mercato, ma all’intera Comunità Sangiorgese.

 

Domenica 12 il mercato si è aperto alle ore 9 accompagnato dalle incursioni di Vico Pazzeriello, cantastorie e attore di teatro di strada, e della sua “ciurma” che hanno coinvolto il pubblico in canti e balli e, talvolta, in riflessioni.

Intorno alle 11 in Piazza Ippolito si è introdotto e celebrato il tema dell’antica “Via del Sale” attraverso la presentazione dell’e-book dal titolo “Coi nostri strumenti” a cura di Claudio Gnoli.  

Le vie del sale, ossia quei percorsi che un tempo costituivano le vie di comunicazione tra nord e sud: fra Genova e l’Oltrepò pavese è stata attiva per secoli una importante via del sale. Le merci vi hanno transitato a dorso di mulo lungo i crinali dell’Appennino fra il mare e la pianura Padana. Alla sua storia si ispira il nome dell’associazione Strada del Sale, che riunisce i produttori di agricoltura biologica e artigiani locali di Volpedo, ospiti di questi due giorni di Mercato.

Gli scambi commerciali e culturali sulla Via del Sale genovese hanno lasciato una ricca tradizione musicale, conosciuta anche all’estero come musiche e danze delle Quattro Province, perché fiorente nelle alte valli a cavallo tra Genova, Alessandria, Piacenza e Pavia. La caratterizza uno strumento costruito e praticato esclusivamente qui, l’oboe popolare noto come piffero delle Quattro Province.

Per meglio illustrare questo legame tra la cultura culinaria e quella musicale tramandata oralmente la presentazione è stata accompagnata da momenti musicali a cura di un duo di musicisti composto da: Andrea Ferraresi (piffero) e Yuri Domenichella (fisarmonica).

 

Alle 15,30, in piazza Ippolito, è andato in scena lo spettacolo della Corale Quattro Stagioni dal titolo “La cascina in-cantata Indigena Solidale”. E’ proseguito il racconto dei protagonisti dello spettacolo dello scorso anno, che quest’anno hanno dovuto lottare contro l’Orco “interesse” per mantenere la loro autenticità.

 

A conclusione della importante manifestazione, in piazza Ippolito, Vico Pazzeriello e la sua “Ciurma” si sono esibiti in un concerto-spettacolo “Il Sale della terra”, dove attraverso giochi, racconti, comicità e poesia, il pubblico divertito è diventato protagonista dello spettacolo stesso.

Dunque tra musica, danza e poesia della tradizione popolare autoctona e “biodiversa”, si è concluso il 5° mercato della Terra e Della Biodiversità di San Giorgio Canavese, che vi da appuntamento per il prossimo anno.




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