Pensieri sul 3° Mercato della Terra e della Bio(biblio)diversità.
É passata una settimana esatta.
E si prova a riordinare i pensieri e le emozioni, dopo i due intensissimi giorni del Mercato della Terra e della Bio(biblio)diversità, che si è svolto sabato 13 e domenica 14 maggio.
Nel pomeriggio di sabato 13 si è dato il via al “cuore” della manifestazione, con l’apertura del Mercato, il Cirko Vertigo, il Festival Edito e tutti gli altri numerosi eventi. Il numero di visitatori è stato assolutamente benaugurante: un buon numero di “curiosi” hanno passeggiato tra i banchi, seguendo con interesse tutte le iniziative proposte.
Sabato sera si è proseguito con il “mercato in notturna”, ma un tempo poco magnanimo -un improvviso acquazzone – ha portato alla chiusura prima del previsto delle bancarelle.
Poco importa. Siamo ripartiti alla grande domenica, con l’aggiunta del mercato degli animali, della fiera e di tutte le attività e i progetti che erano in programma.
Fare un elenco di tutto è quasi impossibile. Non solo: possiamo anche scommettere che NESSUNO è riuscito a vedere/fare tutto, perché l’offerta era oggettivamente molto ampia.
Quella che si respirava è esattamente quello che vogliamo raccontare su questo blog: un territorio che rilancia se stesso, attraverso persone orgogliose e creative, che ci mettono la faccia e le braccia.
Per descrivere meglio il tutto abbiamo raccolto alcuni pensieri delle persone che hanno dedicato il loro tempo all’organizzazione del Mercato.
Barbara Pasinato ha collaborato alla gestione delle attività proposte sotto l’ex area Mercatale:
E’ stato un successo, si è percepita la partecipazione di una comunità che non solo ha voglia di fare festa, ma più che mai ha voglia di valorizzare il proprio paese, provando orgoglio per ciò che il passato ha lasciato (vedi la collezione di Milano, le rievocazioni storiche dei longobardi, il flashmob anni ’40 della corale), ma anche ciò che il futuro può proporre (la presenza di tanti giovani come parte integrante dell’organizzazione).
Elga Acerno ha seguito tra le altre cose l’organizzazione dei laboratori e le attività per i bambini:
Personalmente sono soddisfattissima! Ci sono stati davvero tanti bimbi in tutte le attività che abbiamo proposto e anche parecchi genitori si sono mostrati molto interessati al progetto! In generale l’atmosfera della fiera era strepitosa, io mi sono sentita molto partecipe e c’era una bella energia!
Marco Javelli:
Dal mio punto di vista è stato un successone! Abbiamo avuto solo riscontri positivi ma direi che l’immagine del paese pieno di gente, parli da sola. Per quanto riguarda il museo, non credo sia stato sottovalutato né che sia passato in sordina, ma la sua posizione, distante dal centro del Mercato, l’ha un po’ penalizzato. Un’idea a cui stiamo pensando è quella di portare all’esterno qualche pezzo di museo, magari sfruttando i pezzi agricoli del salone, maggiormente in linea con lo spirito della fiera. La mostra della collezione Milano (biciclette e moto d’epoca) è stata un’esperienza molto positiva e felice, perché non rappresentava solamente una mera esposizione di oggetti, ma la stessa famiglia Milano si è sentita partecipe della storia della propria famiglia e del proprio passato trasmettendo con generosità un esempio di vita e di mestiere che ha fatto da corollario alla filosofia del nostro paese, incentrata sul tema “innovatori per tradizione””.
Paolo Bertolino ha seguito i laboratori di falegnameria:
:Anche da parte dei “tornitori folli” è stata una gran giornata: tante persone e un’atmosfera bellissima! Dato che Stefano, Roberto, Marco e Davide hanno pedalato incessantemente sull’antico tornio a pedale per ore, io ho potuto raccontare ai genitori tutte le molteplici attività che organizziamo come museo di San Giorgio e, più in generale, del Progetto Michela come progetto di territorio. Una nota speciale sui nostri piccoli visitatori: come sempre, i bambini che hanno partecipato ai laboratori, sono stati fantastici con la loro creatività, fantasia e curiosità nel fare i portacandela torniti, i segnalibri e i braccialetti intrecciati con il “lucet”, e questo, personalmente, mi ha ripagato di ogni fatica di queste due lunghe giornate di festa
Davide Franzoso ha riportato in vita con Artes et Arma gli antichi longobardi:
Non avevamo mai partecipato alle edizioni precedenti perché ancora non esistevamo come associazione Artes et Arma. Ho riflettuto a lungo sul fatto che il nostro apporto fosse fuori luogo o non totalmente coerente. Alla fine abbiamo deciso di partecipare e personalmente sono soddisfatto dell’esperienza, si può ancora migliorare ma occorre anche considerare che si tratta di un progetto nuovo per la nostra realtà. Mi fa piacere che si inizi a vedere la rievocazione con un occhio più critico e meno folkloristico/ goliardico. Sono contento perché abbiamo ottenuto un risultato positivo e ci siamo divertiti. Ripartiremo da qui per le prossime edizioni!
E infine una riflessione Marco Baudino, attivissimo in Pro Loco, nell’amministrazione comunale e in molte altre associazioni del paese:
Per fare un resoconto di cos’è stata la terza edizione del Mercato della Terra e delle Biodiversità partirei dalle sensazioni e dai riscontri del “day after”. Sangiorgesi che ti telefonano, ti fermano per strada (alcuni visibilmente commossi) ringraziando per l’ottimo lavoro fatto e per la scossa di vitalità che tale iniziativa ha generato all’intero paese. Questa è la ricompensa massima, di valore inestimabile, a cui un volontario che si dedica al proprio paese, al proprio territorio, possa ambire. E questo progetto di volontari ne ha coinvolti davvero tanti, in un’attività di collaborazione tra così tanti soggetti che in paese penso non si sia mai vista prima. Se con la “Festa d’Estate” e poi il “Dicembre Sangiorgese” si era dato lo spunto per ragionare in sinergia tra più associazioni ed enti, questo evento è stato l’apoteosi di questo proposito. Il lavoro è stato tanto, nei giorni del Mercato ed in quelli precedenti il carico è stato davvero molto impegnativo, per non parlare dell’attività di mesi e mesi in capo all’ass. Piattella di Cortereggio nel coordinare e contattare i 75 produttori presenti. Non focalizzerei la riflessione sull’impegno della singola associazione ma semplicemente analizzerei il risultato complessivo. A fronte di un impegno fisico ed organizzativo elevato si è ottenuto un risultato ben al di sopra delle più rosee aspettative. La cosa ancor più affascinante è che il tutto è stato ideato, organizzato e gestito da non professionisti del settore, volontari che gratuitamente hanno dedicato buona parte del loro tempo libero alla perfetta riuscita dell’evento. Un weekend di festa, di mercato, di spettacolo, di solidarietà, di cultura, di musica, di territorio in cui tutto si compenetra e arricchisce scambievolmente ciò che lo circonda. L’inimmaginabile afflusso di visitatori, i riscontri positivi dei produttori e quanto detto all’inizio sono la dimostrazione della giusta direzione presa. Non per ultimo tale giudizio è rafforzato dal fatto che molte attività produttive, commerciali ed artigianali di San Giorgio, credendo nel progetto, si sono attivate nel sostenere il Fondo di Sviluppo Locale che servirà a fornire le risorse necessarie affinché tale vitalità possa mantenersi nel tempo, senza esaurirsi in un weekend. Per quanto riguarda il Mercato non resta che dare l’appuntamento all’anno prossimo con la quarta edizione “Autoctona”.”
A proposito di Marco: ha fatto come sempre delle foto molto belle, dei due giorni di manifestazione. Le trovate qui (anche le due foto presenti in questa pagina, e altre foto presenti in questo sito sono sue).
Fateci un giro, meritano davvero.
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